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Gli umili
La critica manzoniana ha definito con la categoria di “umili” quelle “genti meccaniche e di piccolo affare” le cui vicende semplici e insieme drammatiche vengono poste in primo piano nei Promessi Sposi. Ma se vogliamo trovare una definizione degli “umili” proposta dal Manzoni, più che nel romanzo, dobbiamo cercarla nei versi della Pentecoste, là dove il poeta invita la madre schiava a non invidiare le madri libere, poiché “al regno i miseri / seco il Signor solleva”, oppure esorta il povero a guardare al cielo, poiché esso gli appartiene. Umili sono coloro che accettano la propria condizione di miseria o di sofferenza nella misura in cui essa li rende più simili a Cristo e apre loro il regno dei cieli. Quella di “umili” non è una categoria economico-sociale, ma etico-religiosa: gli “umili” sono i “poveri di spirito” di cui parla il Vangelo. Questa condizione spirituale caratterizza protagonisti e personaggi del romanzo, e non è collegata necessariamente a una condizione di povertà economica. Renzo e Lucia non sono benestanti, ma hanno a sufficienza di che vivere del proprio lavoro e (nel caso di Renzo) dei proventi della vigna. Anzi, pur rimanendo “umili”, i due sposi miglioreranno notevolmente il proprio reddito. Sotto questo aspetto Manzoni non si spinse fino al punto dove era arrivato Carlo Porta, che aveva messo in scena degli individui emarginati socialmente ed economicamente. Alcuni critici hanno visto nel modo in cui l’autore descrive e caratterizza i suoi “umili” un atteggiamento ideologicamente “paternalistico”, e dunque di sostanziale svalutazione. Questo, però. può valere solo per alcuni personaggi minori, per i quali l’umiltà si colora di ingenuità e ignoranza. E’ il caso di fra Galdino, il frate cercatore che in casa di Lucia e di Agnese racconta il “miracolo delle noci” (cap. III), esprimendo una concezione infantile e fiabesca della fede che Manzoni nettamente rifiutava. Ad ascoltare fra Galdino, non a caso, è solo Agnese, la cui “umiltà” è abbastanza simile a quella del semplice frate; mentre non lo ascolta Lucia (è andata a prendere le noci per il convento) la cui “umiltà” è ben più complessa e ricca di “cultura” evangelica.
 
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