Petrarca stese il suo testamento a
Padova il 4 aprile 1370, nell'imminenza di un viaggio a
Roma che però dovette interrompere a
Ferrara a causa di una sincope. In esso, dopo aver affidato l'anima a Dio, Petrarca dà disposizioni per la propria sepoltura nei vari luoghi in cui la morte potrebbe coglierlo, per una donazione alla chiesa padovana e per la distribuzione di elemosine. Passa quindi alla sorte dei suoi beni: erede universale viene nominato il genero
Francescuolo da Brossano, mentre fra i beneficiari di lasciti personali vengono ricordati
Francesco I da Carrara,
Donato Albanzani,
Lombardo della Seta,
Giovanni Boccaccio,
Giovanni Dondi e il fratello
Gherardo. Due clausole riguardano la casa di
Valchiusa e quella di Padova.