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Percorso biografico > La stagione ferrarese > Giovan Battista Pigna
Giovan Battista Pigna
Nato a Ferrara nel 1530, il Pigna fu una delle figure più importanti nella corte estense vissuta dal Tasso, prima come riformatore dell’Università e poi come segretario del duca Alfonso. A questi impegni il Pigna accostò un percorso di scrittura poliedrico: in chiave tassiana non importano tanto i carmi latini dedicati al giovane Alfonso, né le opere sul duello o sul principe, quanto il trattato I romanzi, edito nel 1554. La linea essenziale era la rivendicazione di una autonomia dei romanzi cavallereschi rispetto alla Poetica, e l’individuazione dunque nel genere rappresentato al più alto livello dal Furioso di una poesia moderna, dotata di leggi e libertà sue proprie. L’opera fu uno degli obiettivi polemici (insieme al Discorso dei romanzi di Giraldi Cinzio) scelti dal Tasso nei I discorsi dell’arte poetica, incardinati appunto sull’assioma di una generale validità del dettato aristotelico: era il primo passaggio, teorico, per sottrarre validità al fortunatissimo modello ariostesco. Distanti sotto il profilo teorico e divisi da un’inevitabile rivalità nel contesto vivace della corte estense (e tuttavia il Pigna figura in chiave positiva, sotto il nome di Elpino, nell’Aminta), i due poeti furono accomunati dalla passione per Lucrezia Bendidio, oggetto di rime amorose del Tasso e dell’intero canzoniere del Pigna, dal titolo appunto di Ben divino (si veda l’edizione a cura di Neuro Bonifazi, Bologna, 1965). Di tre canzoni del Pigna, inoltre, il Tasso compose e lesse pubblicamente delle Considerazioni, confrontando, non senza l’ombra di una piega encomiastica, le prove del ferrarese con il modello delle canzoni petrarchesche. Alla morte, prematura (1575), del Pigna, proprio il Tasso fu chiamato a sostituirlo nella carica di storiografo di corte: se il predecessore si era impegnato a fondo nella ricostruzione della storia della dinastia estense (il primo volume della Historia era apparso nel 1570), il Tasso accettò la carica senza entusiasmo, già scontento della sistemazione ferrarese.
 
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