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percorso biografico   Home Page > Percorso biografico > 1521-1524 > Presso Clemente VII

Presso Clemente VII

fotografia Alla morte di Adriano VI, avvenuta il 14 settembre 1523, segue un lungo e tormentato conclave che porta, il 18 novembre, all’elezione del cardinale Giulio de’ Medici, con il nome di Clemente VII. Il nuovo papa, riportando il governo della Chiesa nelle mani della famiglia medicea, suscita enormi aspettative. In quel frangente Castiglione viene subito inviato a Roma dal marchese di Mantova Federico Gonzaga, quale ambasciatore residente. Il viaggio, nonostante la stagione sfavorevole, è rapidissimo, e già al principio di dicembre egli può porgere al pontefice gli omaggi della corte gonzaghesca. Il marchese, prima della partenza, ha fornito a Baldassarre una lettera di presentazione ufficiale per il papa, colma di elogi delle sue qualità, a cui Clemente VII replica con parole solenni.

Nei primi mesi del 1524, a Roma, Castiglione è impegnato a svolgere le sue funzioni di diplomatico per conto dei signori di Mantova. Con zelo, tatto ed esperienza, in breve riesce a conquistare la fiducia del pontefice, provandosi anche a indirizzarne la condotta politica con alcuni consigli. In particolare egli cerca di indurre Clemente VII, nel quadro del conflitto tra i due potentati stranieri che si contendono il dominio sulla penisola, la Francia e la Spagna, ad adottare una strategia filoimperiale, al fine di promuovere una coalizione di tutti gli stati italiani a fianco della Santa Sede e di Carlo V che induca il sovrano francese Francesco I alla pace. In tale prospettiva Castiglione non esita a sostenere le sue idee, nelle discussioni e nelle trattative che avvengono presso la curia romana, contro i più accaniti sostenitori della causa francese (Gian Matteo Giberti, Alberto Pio da Carpi, Lodovico di Canossa).

Le sue manovre sembrano avere successo. E il 5 aprile Baldassarre scrive a Federico Gonzaga riportandogli le raccomandazioni che a lui, in qualità di capitano generale delle truppe pontificie, il papa vuole trasmettere: “Fare al re di Franza tutti li danni che può, non avendo egli maggior desiderio che veder francesi fori de Italia” (V. Cian, Un illustre nunzio pontificio del Rinascimento. Baldassar Castiglione, Città del Vaticano 1951, 102).

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