Obblighi e funzioni della corrispondenza
Castiglione, in genere, attende a un’epistola privata mosso da una di queste due preoccupazioni: fornire un resoconto diplomatico circa fatti di cui è stato testimone; concorrere alla risoluzione di un problema domestico, pertinente la sua persona, i suoi beni, i suoi parenti. Ma, al di sotto di entrambe le esigenze, sempre domina nella sua corrispondenza il gusto del descrivere e del raccontare, il piacere di intrattenere la conversazione anche con interlocutori lontani. Anche nei momenti più drammatici delle trattative politiche e delle angustie familiari, Baldassarre rimane un gentiluomo curioso del mondo che lo circonda, attento a impedire che le preoccupazioni e i dolori non soffochino gli affetti privati, i legami intimi. Deriva da ciò il fatto che egli sia stato uno degli epistolografi più prolifici della letteratura italiana: per la sua strenua volontà di mantenere vivi i contatti (di volta in volta con la madre e la famiglia, con la corte dei suoi principi, con la curia pontificia), per la sua bramosia di aggiornare e di essere aggiornato.
Tre sono gli argomenti che, specie nelle epistole alla madre Aloisia, si accampano come materia privilegiata della scrittura: i soldi, le armi e i cavalli, l’abbigliamento. A questo riguardo, Castiglione sia investe l’interlocutrice con le proprie incessanti e petulanti richieste (per avere in cambio le indicazioni e i denari necessari a non sfigurare sulla scena del mondo), sia provvede a informare la madre circa le nuove mode invalse nelle corti dove si trova. Egli sembra vivere, tanto a Urbino quanto a Roma, in un mondo contrassegnato da una insaziabile voracità di cose e di denari, che l’obbliga a spese smisurate e continue, alle quali, pure, la madre, abituata a una economia rurale e forte di una propria concretezza lombarda, stenta a rassegnarci cercando, sempre, di resistere.
Le lettere sono attraversate da due opposti timori: da un lato la paura della vergogna di parere da meno degli altri, dall’altro l’ossessione che gli stipendi meritati col servizio siano insufficienti al bisogno. Castiglione, da questo punto di vista, si rivela un raffinato e squisito intenditore di stoffe e di tessuti, di metalli e di destrieri, capace di ricavare da ciascun dettaglio una informazione precisa sul rango, sul potere e sulla ricchezza di chi lo esibisce. I sontuosi vestiti che egli esibisce nel ritratto di Raffaello, e i capitoli del Libro del Cortegiano sul tema dell’abbigliamento e della moda sono dunque il riflesso di una sua preoccupazione reale.

