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Noia

Sentimento più di tutti intollerabile, la noia, come sostiene il Genio nell’Operetta Dialogo di Torquato Tasso e del suo Genio familiare, non è “altro che il desiderio puro della felicità; non soddisfatto dal piacere, e non offeso apertamente dal dispiacere. Il qual desiderio ... non è mai soddisfatto”; e alla domanda di Tasso su “quale rimedio potrebbe giovare contro la noia”, il Genio risponde: “Il sonno, l’oppio, e il dolore. E questo è il più potente di tutti”.

La riflessione zibaldoniana in parte anticipa in parte riprende tali affermazioni (ma il tema è fra i più presenti nelle opere leopardiane, dagli scritti autobiografici ai Pensieri):

la continuità è così nemica della noia che anche la continuità della stessa varietà annoia sommamente” [51] – “Anche il dolore che nasce dalla noia e dal sentimento della vanità delle cose è più tollerabile della stessa noia” [72] – “la noia non è altro che una mancanza del piacere che è l’elemento della nostra esistenza” [172-7] – il popolo accorre agli spettacoli sanguinosi a causa della noia [239] – è possibile assuefarsi anche alla noia [280] – “l’amica della verità, la luce per discoprirla, la meno soggetta ad errare è la malinconia e soprattutto la noia” [1690-1] – “La noia è la più sterile delle passioni umane” [1815] – nessuna cosa può rendere la pura noia meno intollerabile [1988-90] – è l’unico male, non previsto dalla natura, che non abbiamo in comune con gli altri animali [2219-21] – “Solamente della noia non possiamo dolerci mai che sia finita” [2242-3] – “L’uniformità e noia, e la noia uniformità” [2599-602] – colpisce i giovani più che i vecchi [2736-9] – ci sembra più lungo il tempo in cui ci annoiamo [3509-14] – “è il desiderio della felicità, lasciato, per così dir, puro” [3713-5] – la noia è “la semplice vita pienamente sentita, provata, conosciuta, pienamente presente all’individuo” [4043, 4498] – “La noia non è sentita che da quelli in cui lo spirito è qualche cosa” [4306-7].

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