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Percorso tematico   Home Page > Percorso tematico nello Zibaldone di pensieri > Desiderio

Desiderio

L’unico “desiderio” che purtroppo non ha mai abbandonato Leopardi è quello di una “buona e pronta morte” (ultima lettera al padre, 27 maggio 1837); con le parole di Tristano: “Invidio i morti, e solamente con loro mi cambierei. Ogni immaginazione piacevole, ogni pensiero dell’avvenire ch’io fo, ... consiste nella morte, ... Né in questo desiderio la ricordanza dei sogni della prima età, e il pensiero d’esser vissuto invano, mi turbano più”.

Nello Zibaldone rilevante è la riflessione sul desiderio, necessariamente insoddisfatto, di felicità:

L’anima umana (e così tutti gli esseri viventi) desidera sempre essenzialmente, e mira unicamente, benchè sotto mille aspetti, al piacere, ossia alla felicità, che considerandola bene, è tutt’uno col piacere” [165-79, 3550-2] – il vecchio, rispetto al giovane, è “meno vivo nei desideri, più facile a soffrir la privazione di ciò che desidera, e a desiderar cose dove possa agevolmente esser soddisfatto” [294-9, 2736-9, 3265-9] – spesso abbiamo desiderio della morte, ma la ragione e la natura ci dissuadono [814-6] – “desiderar di vivere è quanto desiderare di essere infelice” [829-30] – la speranza è migliore del piacere, perché i desideri “non sono mai assolutamente chiari e distinti e precisi” [1017-8] – desiderare è lo stato umano più comune, e più infelice [1584-6, 2861] – la felicità consiste nell’avere pochi, e poco vivi, desideri [2495-6] – il desiderio dell’amore spaventa, perché si intuisce che sarà difficilmente realizzabile [3443-6] – “Ogni atto libero della mente, ogni pensiero che non sia indipendente dalla volontà, è in qualche modo un desiderio attuale” [3842-3] – la noia consiste “nel desiderio di felicità lasciato puro, senza infelicità nè felicità positiva” [3714-5, 3879-90] – “l’uomo in ciascuno istante della sua vita pensante e sentita desidera infinitam. di più o di meglio di ciò ch’egli ha” [4126, 4250] – “La privazione di ogni speranza” fu causa per Leopardi della perdita di “quasi ogni desiderio” [4301].

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