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Fede e ragione

Nel Manzoni c’è una sostanziale continuità tra formazione illuministica e conversione religiosa. Significativamente egli seguì il filone evangelico del cristianesimo, con la sua istanza democratica ed egualitaria.  Questa continuità era già evidente negli Inni Sacri, l’opera nuova in cui si manifestò chiaramente, oltre a quella religiosa, anche la conversione letteraria del Manzoni. Come scrisse il critico Francesco De Sanctis, la fonte generatrice di quei testi era “l’idea del secolo battezzata sotto il nome d’idea cristiana; la famosa triade, libertà, uguaglianza, fratellanza, vangelizzata; il Cristianesimo ricondotto alla sua idealità e armonizzato col mondo moderno”. La razionalità dei Lumi non solo è perfettamente armonizzabile con il “sistema” dei principi evangelici, ma addirittura coincide con esso, come, con convinzione di studioso e non solo di credente, Manzoni spiegava nell’introduzione alla prima parte della Morale Cattolica, dando una prova ulteriore di come egli fosse giunto alla fede attraverso un lungo e profondo travaglio intellettuale (“per via della logica”, diceva il genero Giorgini). Nel Vangelo “l’intelletto passa di verità in verità: l’unità della rivelazione è tale che ogni piccola parte diventa una nova conferma del tutto per la maravigliosa subordinazione che ci si scopre […]: tutto si spiega col Vangelo; tutto conferma il Vangelo”. I Promessi Sposi offrono il più stretto connubio fra ragione  e fede. I due protagonisti, molto umili e devoti, costruiscono il proprio bene avendo fiducia nella Provvidenza, ma anche utilizzando la propria attitudine a ragionare  e a interpretare le cose di questo mondo (ad es. è la ragionevolezza, oltre che la commossa spontaneità, delle parole di Lucia a toccare più a fondo l’animo e la mente dell’Innominato in cerca della verità). Per converso, il male (come il turpe progetto di don Rodrigo) si genera in una società come quella secentesca dove le istituzioni e le leggi sono del tutto irragionevoli (le “gride” dell'’Azzecca-garbugli; la tortura) e per questo sono messe in ridicolo dalla prospettiva borghese e illuministica dell’autore.

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