
Carlo I come re di Boemia, venne eletto imperatore nel 1346 ma di fatto poté esercitare la carica solo dopo la morte del rivale Ludovico il Bavaro l'anno dopo. I primi contatti che Petrarca ebbe con lui furono le reiterate esortazioni a venire a pacificare l'Italia che gli rivolse fra 1351 e 1353 (
Familiares X 1; XII 1; XVIII 1). Sceso finalmente nella penisola alla fine del 1354, Carlo ricevette Petrarca a
Mantova e gli chiese notizie di alcune delle sue opere, fra cui
De viris illustribus e
De vita solitaria; ma lo deluse profondamente tornando a valicare le Alpi subito dopo aver cinto la corona imperiale, come era previsto dai patti stabiliti con papa
Clemente VI. Il secondo incontro ebbe luogo nell'estate 1356 a
Praga, dove Petrarca era stato inviato in missione dai
Visconti per chiedere ancora a Carlo di adoperarsi per la pace in Italia: fu accolto con tutti gli onori e ricevette il titolo di conte palatino. Il progetto di un nuovo viaggio a Praga, che Petrarca concepì nel 1362 in risposta a un invito di Carlo, non poté realizzarsi. Fu invece l'imperatore a scendere di nuovo in Italia nel 1364, questa volta in funzione antiviscontea, e Petrarca fece parte del seguito che
Francesco I da Carrara condusse a Udine per andargli incontro e accompagnarlo poi a
Padova.
Oltre alle tre citate, le altre dieci Familiares a Carlo contengono ulteriori esortazioni, rimproveri, raccomandazioni di amici (fra cui
Lelio); vanno ricordati anche il parere negativo sull'autenticità dei diplomi relativi all'autonomia dell'
Austria (
Seniles XVI 5) e la perorazione conclusiva del
Sine nomine liber affinché Carlo faccia in modo che la sede papale ritorni a Roma. Petrarca scrisse inoltre una lettera all'imperatrice, Anna del Palatinato, per congratularsi della nascita della sua primogenita (
Familiares XXI 8).