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Percorso tematico   Home Page > Percorso tematico > Sotto il segno di Elisabetta > La forza e il coraggio dell’animo femminile

La forza e il coraggio dell’animo femminile

fotografiaIl terzo libro del Cortegiano è strutturato in tre parti, riservate alla discussione di tre temi distinti: l’essenza della natura femminile, le prerogative tipiche della virtù donnesca, i rapporti tra uomini e donne. Nella seconda parte del libro, in particolare, la strenua affermazione delle specifiche prerogative della natura femminile viene proposta da Castiglione in maniera obliqua. Anziché affidare a uno dei personaggi un testimonianza esplicita e diretta, egli propone una ricca sequenza di esempi antichi e moderni, dai quali, poi, il lettore deve da sé ricavare il messaggio di fondo. Attraverso questa serie di racconti e novelle a Baldassarre preme di mettere in risalto le tre qualità che contrassegnano il tipo femminile più nobile e, probabilmente, più congeniale al suo sentimento, sulla scorta delle figure predilette della madre, della duchessa di Urbino, e della moglie Ippolita Torelli: la forza, la costanza, la fedeltà.

La donna virtuosa è, essenzialmente, coraggiosa e salda nei suoi sentimenti, a dispetto di quanto tradizionalmente predicato circa la volubilità femminile. Contro le proteste dei due misogini, Gaspare Pallavicino e Niccolò Frisio, Giuliano de’ Medici racconta una storia che viene da Plutarco: protagonista è Camma, la quale, al fine di non sottostare alle voglie del re Sinorige, che le ha ucciso il marito per disporre liberamente di lei, si avvelena e obbliga alla morte il tiranno. A questo esempio antico segue un caso moderno: madonna Argentina, a cui è stato rapito il marito, muore alla notizia della sua liberazione, per eccesso d’amore e di devozione. È la prova che la donna è spesso capace di un amore più intenso di quello degli uomini. Seguono altri esempi: la gentildonna di Capua, caduta in ostaggio dei guasconi che saccheggiano la sua città, si uccide; la contadina di Gazuolo, per orrore della violenza subita, si getta nel Mincio; allo stesso modo una giovane donna romana, dopo che si è tentato di violentarla nelle catacombe di San Sebastiano, preferisce morire. Da questi casi Cesare Gonzaga trae lo spunto per celebrare la costanza e la continenza delle donne, in grado di resistere agli assalti degli uomini e ai loro tentativi di espugnazione, oppure, in caso contrario, di darsi la morte.

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