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Percorso testuale   Home Page > Percorso testuale > Le opere in volgare > La Commedia: precedenti e modelli

La Commedia: precedenti e modelli

fotografia La Commedia, in quanto resoconto di un viaggio nell’aldilà, si inquadra nel gusto medievale per il fortunato genere della profezia e della visione, che però il poema dantesco, trascende nettamente per rigore strutturale, intensità del messaggio morale, capacità inventiva, profondità filosofico-ideologica e rivoluzionaria elaborazione formale. Si deve allo stesso Dante l’esplicita segnalazione, sia pure attraverso una sintomatica Vernainung (si veda Inf., II 32: “Io non Enea, io non Paulo sono”), dei due precedenti per lui più autorevoli: il viaggio ultraterreno di Enea, raccontato nel libro VI dell’Eneide e considerato da Dante evento reale, di cui sono rilevabili macroscopiche corrispondenze con numerosi passaggi soprattutto dell’Inferno; e il raptus in cielo di san Paolo, cui si accenna in alcuni luoghi della Bibbia (Apocalisse e II Epistola ai Corinzi), ma che è narrativamente sviluppato nella cosiddetta Visio Pauli, un’opera che ha goduto di ampia circolazione durante tutto il Medioevo. Oltre ad altri testi classici (come la descrizione delle sfere celesti nel Somnium Scipionis di Cicerone, il racconto della maga Eritone nella Farsaglia di Lucano, e i viaggi nell’Averno narrati nelle Metamorfosi ovidiane), alcune suggestioni possono essere state offerte all’invenzione dantesca dalla diffusa produzione visionistica medievale, tra cui andrà inserito anche l’arabo Liber Scalae, e dalla altrettanto fortunata tradizione allegorico-didattica, rappresentata almeno dall’Anticlaudianus di Alano da Lilla, dal Roman de la Rose e dal Tesoretto di Brunetto Latini. Al di là di alcune suggestive corrispondenze però in nessuno di questi testi è lecito riconoscere una “proto-Commedia”, poiché vi mancano, come ha riconosciuto Cesare Segre[1], tre elementi essenziali del poema dantesco: la diffusa presenza di stilemi e motivi virgiliani, l’impegno filosofico-teoretico, maturato attraverso le letture di Aristotele e dei suoi commentatori, e, infine, la vigorosa rappresentazione realistica dei personaggi.

[1] C. Segre, Viaggi e visioni d'oltremondo sino alla ‘Commedia’ di Dante, in Id., Fuori del mondo. I modelli nella follia e nelle immagini dell'aldilà, Torino, Einaudi, 1990, pp. 25-48.

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