Omero
Considerato il massimo poeta della letteratura mondiale assieme a Dante e a Shakespeare, Omero è al centro della riflessione teorica di Foscolo relativa al rapporto tra poesia e società. La poesia omerica è una manifestazione sublime della civiltà umana perché ha svolto la funzione fondamentale di ogni letteratura: la trasmissione di valori civili, politici, etici, religiosi. Le tappe principali della riflessione di Foscolo, che si organizza in un sistema teorico nelle Lezioni pavesi, sono rintracciabili in vari interventi e appunti come i Discorsi su Lucrezio e nell’Ortis, in cui Jacopo si fa interprete dei gusti foscoliani: “Omero, Dante e Shakespeare, tre maestri di tutti gl’ingegni sovrumani, hanno investito la mia immaginazione ed infiammato il mio cuore” (lettera del 13 maggio).
Nei Sepolcri, Omero viene introdotto alla fine della sequenza di nuclei concettuali del poema a testimoniare il potere della poesia di eternare e di salvare dall’oblio gli uomini e le gesta virtuose e eroiche delle nazioni; il motivo della poesia eternatrice è presente anche nel sonetto Nè più mai toccherò le sacre sponde, in cui Foscolo suggerisce un’identificazione tra sé stesso e il poeta greco che si presenta come autore di un canto in onore di Zacinto.
Per questa implicazione di motivi, il problema della traduzione di Omero è centrale per Foscolo che lavorò per più di vent’anni alla versione italiana dell’Iliade, componendo innumerevoli frammenti continuamente corretti e riscritti. Foscolo aveva un profondo rispetto per la poesia omerica della quale voleva conservare lo spirito autentico e puro; il lettore doveva essere in grado di apprezzare nella lingua a lui contemporanea la bellezza originaria del testo attraverso una traduzione fedele, ma nello stesso tempo armoniosa e elegante, capace di esprimere il significato più profondo dei versi e la rete di significati allusivi sottintesi. Un lavoro quindi senza fine e mai concluso, documentato dalle incessanti correzioni e alimentato da una ricerca continua sulla lingua che si riflette sulla poesia di Foscolo, in particolare sui Sepolcri e sulle Grazie.

