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Giovanbattista Ariosto
Tra la fine del 1502 e l’inizio del 1503 nasce Giovanbattista, primogenito di Ludovico Ariosto, avuto da una certa Maria, con molta probabilità la stessa domestica della famiglia degli Ariosti che viene beneficiata nei testamenti di Niccolò Ariosto del 1492 e del 1500. Ludovico aveva condotto con sé questa donna, non giovanissima, perché lo accudisse nel romitaggio di Canossa. E proprio durante l’incarico come capitano della rocca di Canossa viene quasi certamente concepito Giovanbattista, anche se in più occasioni Ludovico smentisce la paternità del figlio contestando l’affidabilità della domestica Maria. Non sembra che il poeta nutrisse un particolare sentimento per Giovanbattista se è vero che lo riconosce solo come figlio naturale, e per giunta molto tardi, nel testamento del 1533. Completamente dedito al prediletto Virginio, il poeta forse riacquista un rapporto con il primogenito in tarda età se è vero che, quando è ormai malato, è proprio Giovanbattista a riscuotere le prime due annualità della pensione paterna, elargitagli con munificenza dal marchese Alfonso d’Avalos. Giambattista è in ogni caso titolare di beneficî ecclesiastici che gli consentono ampiamente la sopravvivenza. Egli viene legittimato solo dopo la morte del padre, nel 1538, da parte del cardinale Campeggi per insistenza degli zii Galasso ed Alessandro, probabilmente per contrasti con Virginio, con il quale gli zii hanno un rapporto conflittuale. Ma Virginio, il figlio prediletto, si mostra negli anni comprensivo e generoso nei confronti di Giovanbattista al quale concede, nel 1542, metà degli stabili e del bestiame di proprietà familiare nonché le copie del Furioso tenute in deposito presso i librai di Bologna, Mantova e Modena.
 
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