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Percorso testuale   Home Page > Percorso testuale > Il Tirsi > La passione per il teatro

La passione per il teatro

fotografia Il Tirsi è il sintomo di una passione per il teatro, per la recitazione e per la messinscena, da parte di Castiglione, di cui restano varie testimonianze. Ancora presso la corte di Urbino, il 6 febbraio 1513, in occasione della fine delle feste di carnevale, Baldassarre sovrintende infatti alla prima rappresentazione della Calandria, la commedia scritta dall’amico Bernardo Dovizi da Bibbiena incrociando vari modelli plautini. Si tratta di un’opera elegantissima, sensuale e maliziosa, altamente stilizzata, che spiega e giustifica l’assunzione del suo autore tra i personaggi protagonisti del Cortegiano, come maestro di burle e di facezie.

L’organizzazione e l’allestimento dello spettacolo, a cui collabora anche il pittore e architetto Gerolamo Genga (un allievo di Raffaello), che, per incarico dello stesso Castiglione, si occupa della scenografia, sono riferiti da Baldassarre, meticolosamente, in una lunga e animata lettera a Ludovico di Canossa, scritta tra il 13 e il 21 di febbraio. Il testo documenta il movente profondo della sua passione per il teatro, quale poi si riverbera anche nel Cortegiano: ossia, il suo gusto per il gesto, per la postura e l’atteggiamento, per il comportamento fisico, come strumenti di comunicazione assoluta, per il cui tramite ogni individuo, aderendo a un codice o violandolo in maniera irriverente, afferma la propria identità.

Nell’epistola al Canossa Castiglione riferisce che, insieme alla Calandria, sono state rappresentate due altre commedie. Lo spettacolo è avvenuto in una sala del palazzo ducale; sullo sfondo del palco sopraelevato figuravano le case e i palazzi di una bellissima città, con un tempio ottagonale e un arco di trionfo decorato a bassorilievi di stucco e vetri colorati. Il pubblico, selezionatissimo, sedeva dietro la transenna su panche e gradinate. Il successo è stato clamoroso, il compiacimento di Baldassarre assoluto, e la fama dello spettacolo ha preso a circolare tra Roma, Mantova e Venezia.

Nell’ottobre del 1519, poi, in occasione delle feste per le proprie nozze con Ippolita Torelli, presso la dimora mantovana di Giovanni Gonzaga, Castiglione promuove e organizza una messa in scena della commedia Gog e Magog, scritta dall’amico Domizio Falcone, a cui assistono Isabella d’Este e tutti i protagonisti della corte.

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