Edizioni e destinatari
La scrittura epistolare costituisce per Castiglione, come per tutti gli umanisti e gli uomini politici del suo tempo, un esercizio pressoché quotidiano, allo scopo di mantenersi in comunicazione sia con i parenti più prossimi, per il disbrigo di interessi e questioni concernenti la vita famigliare, sia con i principi e le cancellerie, per fornire e ricevere le informazioni indispensabili allo svolgimento della professione diplomatica. Dopo la sua morte, quindi, le numerose lettere composte nell’arco d’una intera esistenza si trovano disperse, negli archivi di stato dei sovrani per cui egli ha militato, e presso le dimore degli amici e dei parenti.
Al figlio primogenito di Castiglione, il conte Camillo, risale la prima iniziativa, intorno al 1570, al fine di raccogliere le lettere del padre e darle alle stampe, per ragioni d’affetto e anche per dimostrare, alla luce di quei documenti, le doti più autentiche del genitore: ossia, il rigore morale e la lealtà politica. Il progetto viene quindi ripreso nel Settecento, grazie al cardinale Silvio Valenti Gonzaga, segretario di stato del pontefice Benedetto XIV, il quale, ottenuti dagli eredi di Castiglione i manoscritti in loro possesso, affida all’abate Pierantonio Serassi la realizzazione di una edizione sistematica delle lettere, che appare, in due volumi, tra il 1769 e il 1771. Vengono così alla luce 322 missive. Se ne aggiungono una ottantina, alla madre Aloisia, pubblicate nel 1969 da Guglielmo Gorni. Infine, nel 1978, Guido La Rocca, al termine di una lunghissima ricerca, appronta una nuova edizione, in cui sono raccolte 540 lettere, relative al periodo 1497-1521.
I destinatari delle epistole private di Castiglione possono essere divisi in tre gruppi: i famigliari (e fra questi spicca, in posizione di assoluto rilievo, la madre Aloisia); gli amici (a partire da quelli della giovinezza, come Mario Fiera e Giovan Giacomo Calandra); i principi e i capi di stato, nonché i pontefici e le nobildonne con cui Baldassarre stringe vincoli di varia natura (da Francesco Maria Della Rovere a Federico Gonzaga, da Isabella d’Este a Elisabetta Gonzaga, da Luigi XII re di Francia a Leone X).

