Le edizioni
La prima pubblicazione delle Operette fu parziale: presentate da Pietro Giordani, comparvero nell’“Antologia” di Vieusseux del gennaio 1826 Timandro, Colombo e Tasso (le stesse Operette apparvero nel “Nuovo Ricoglitore” del marzo e aprile ’26, e poi in “estratto” dal “Ricoglitore”).
La prima edizione in volume è del 1827 (presso lo Stella di Milano), e comprendeva i venti testi del ’24 con due modifiche rispetto all’ordine di composizione, già stabilite nell’Indice allegato all’autografo: Natura e Islandese, capolavoro “negativo”, venne posposto al Tasso, e il Timandro, “apologia dell’opera contro i filosofi moderni”, venne collocato in ultima posizione.
La seconda edizione, “con molte aggiunte e correzioni dell’Autore”, è del 1834 (presso Piatti di Firenze), e Leopardi vi aggiunse, agli ultimi posti, Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere e Dialogo di Tristano e di un amico, entrambe del 1832.
Nel 1835, presso Starita di Napoli, nella progettata edizione delle Opere leopardiane in sei volumi (il primo era costituito dai Canti), venne intrapresa una nuova edizione (col titolo Prose), “corretta, accresciuta e sola approvata dall’Autore”: poté però uscire solo il primo dei due volumi previsti (dalla Storia del genere umano al Parini), perché il secondo venne bloccato dalla censura. Sappiamo però quale sarebbe stata la fisionomia del libro grazia alla Notizia intorno a queste Operette che apre il primo tomo: Leopardi vi avrebbe aggiunto Frammento apocrifo di Stratone da Lampsaco (1825), Il Copernico (1827) e Dialogo di Plotino e di Porfirio (1827), e avrebbe invece eliminato il Dialogo di un lettore di umanità e di Sallustio.
Tale assetto definitivo, per un totale di ventiquattro Operette, sarà raggiunto solo nell’edizione postuma delle Opere curata da Antonio Ranieri nel 1845 presso Le Monnier di Firenze.
Nel 1850 le Operette saranno inserite nell’Indice dei libri proibiti.
L’edizione critica è curata da Ottavio Besomi (Fondazione Mondadori, Milano 1979).

