Il mito della duchessa
La stella fissa di Elisabetta Gonzaga brilla su tutta la produzione letteraria di Baldassarre Castiglione: nei carmi latini e nelle poesie in volgare, nel Tirsi e nelle pagine della commemorazione di Guidubaldo, fino all’elogio tracciato nel Libro del Cortegiano. Elisabetta è la segreta sorgente a cui Castiglione riconduce le ragioni più intime della sua scrittura: nei temi, nei generi e nelle forme. Da lei, e dall’incontro con lei, viene fatta discendere la scoperta e la rivelazione di un nuovo modo di essere al mondo: la duchessa è una donna unica, l’esclusivo prototipo della virtù e del valore, la sola compagna all’altezza del fine animo di Guidubaldo, e a dispetto degli infortuni politici dello stato, e delle tristezze procuratele dallo sterile matrimonio e dalla vedovanza. Baldassarre sempre ne parla con accenti di commossa trepidazione, fin dalle prime righe del Cortegiano: “perché essa molto più di tutti gli altri valeva, e io a essa molto più che a tutti gli altri ero tenuto” (B. Castiglione, Il Cortigiano, a cura di A. Quondam, Milano 2002, I, 5).
Il Cortegiano, anzi, ci si presenta come l’estremo tributo del suo autore alla vita sofferta, al mite e incrollabile coraggio della donna, che gli appare vicinissima all’ideale femminile elaborato nel terzo libro del dialogo: docile, riservata e forte, Elisabetta è l’emblema della donna che, nella sua aspra esistenza, non ha rinunciato alla propria integrità, non è venuta meno a se stessa. E perciò, assente il duca Guidubaldo a causa della malattia, viene affidato a lei il ruolo principale, e tocca a lei, insieme autoritaria e benevola, guidare le conversazioni, affinché procedano sempre sotto le vesti della bellezza e dell’eleganza. In questo modo l’immagine della duchessa, già oggetto di numerosi componimenti letterari al principio del XVI secolo, viene proiettata da Castiglione su uno scenario nuovo: non più solo ispiratrice di poesia ma, finalmente, signora della corte e capace di plasmare, con la propria figura, la maniera del vivere in essa condivisa.

