titolo Giacomo LeopardiGiacomo Leopardi
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Gioventù

fotografia All’esaltazione della fanciullezza e della gioventù, uniche età in cui sia possibile la felicità, Leopardi dedicò alcuni dei suoi versi più belli (basti ricordare Il sabato del villaggio).

La riflessione contenuta nello Zibaldone (ripresa in particolare nei Pensieri, ricchi di “ammonimenti” ai giovani) è estremamente ampia:

L’unica gloria per i giovani oggi è nella letteratura, o nella dissipazione [127-8, 130-1, 593-5] – l’esperienza del mondo spegne l’entusiasmo dei giovani [1165, 3440-1] – “Quel giovane che fu d’animo eroico nella virtù ... se per forza dell’esperienza, ... disingannato della virtù, arriva a lasciarla, diviene eroico nel vizio” [1473-4, 2473-4] – “la gioventù è l’evidente immagine del mondo antico” [1555-6] – il giovane non immagina che la sua disgrazia possa essere per gli altri motivo di riso [1673-5] – il giovane sensibile è necessariamente infelice (specie in primavera) [1974-5, 2555, 2752-5, 2926-8, 3922] – “L’uomo sarebbe felice se le sue illusioni giovanili (e fanciullesche) fossero realtà” [2684-5] – suicidi dei giovani, oggi e nell’antichità [2987-9] – i giovani migliori sono i più disposti alla misericordia [3272-83, 3291-8, 3846] – se entrando nel mondo il giovane viene respinto dagli altri, nonostante la vecchiaia conserverà le (impossibili) illusioni e speranze della gioventù, e morirà disperato [3837-42] – “Durante il sesto lustro l’uomo prova tra gli altri un cangiamento sensibile e doloroso nella sua vita, il quale è che laddove egli per lo passato era solito a trattare per lo più con uomini di età o maggiore o almeno uguale alla sua ... allora spessissimo si trova a trattare con uomini più giovani” [4141] – “Passati i venticinque anni, ogni uomo è conscio a se stesso di una sventura amarissima: della decadenza del suo corpo ... e della perdita irrecuperabile della sua cara gioventù” [4287] – “non so che di divino” di una giovane dai 16 ai 18 anni [4310-1] – “La cosa più inaspettata che accada a chi entra nella vita sociale ... è di trovare il mondo quale gli è stato descritto, e quale egli lo conosce già e lo crede in teoria. L’uomo resta attonito di vedere verificata nel caso proprio la regola generale” [1387, 2523-4, 4525-6].

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