Amore
Tanto più forti, quanto meno corrisposti, furono gli amori provati da Leopardi nel corso della sua vita: per Geltrude Cassi, per Teresa Fattorini, per Fanny Targioni Tozzetti. Per fortuna dei lettori Leopardi seppe trasporre le proprie passioni private in poesie di valore universale (da A Silvia alle Ricordanze al “ciclo di Aspasia”), e in altre opere (si possono ricordare la Storia del genere umano nelle Operette, o il Pensiero LXXXII).
La riflessione zibaldoniana privilegia la facoltà dell’amore di “elevare” l’animo umano:
“Non ho mai provato pensiero che astragga l’animo così potentemente da tutte le cose circostanti, come l’amore”; “L’amore è la vita e il principio vivificante della natura” [59] “Come l’amore così l’odio si rivolge principalmente sopra i nostri simili” [210-1] “Il veder morire una persona amata, è molto meno lacerante che il vederla deperire e trasformarsi nel corpo e nell’animo” [479-80] “Chi non ha molta e costante stima di se medesimo, non è buono all’amor vero” [2923] sono stati i vestiti, rendendo misteriosi gli uni agli altri gli uomini e le donne, a sovrapporre illusioni e sogni alla sensualità dell’amore [3302-10] l’amore è la “più dolce, più cara, più umana, più potente, più universale delle passioni” [3611] l’amore è una passione naturale, ma la progressiva spiritualizzazione delle cose umane lo ha fatto divenire “sentimentale” [3909-20] “Una donna di 20, 25 o 30 anni ... è più atta a ispirare, e maggiormente a mantenere, una passione. ... Ma veramente una giovane dai 16 ai 18 anni ha nel suo viso, ne’ suoi moti, nelle sue voci, salti ec. un non so che di divino, che niente può agguagliare. ... io non conosco cosa che più di questa sia capace di elevarci l’anima ... Tutto questo, ... senza innamorarci, cioè senza muoverci desiderio di posseder quell’oggetto” [4310-1] spesso l’amore genera “noia, nausea, avversione verso l’amante” [4501].

