I principi di Castiglione
Nella sua intensa, se pure non lunghissima, esistenza Castiglione soggiorna presso varie corti italiane ed europee, dove ha ripetute occasioni per osservare e conoscere i principi protagonisti della scena politica, diplomatica e militare del tempo. Ventunenne, Baldassarre è ammesso alla corte sforzesca di Milano, e qui incontra Ludovico il Moro. Rientrato a Mantova dopo la caduta di quest’ultimo, entra al servizio del marchese Francesco Gonzaga, con il quale i rapporti, tuttavia, per ragioni ancora oscure, si incrinano in maniera insanabile. Così, nella primavera del 1504, riesce con fatica a ottenere la libertà di passare alle dipendenze di Guidubaldo di Montefeltro, duca di Urbino. Per suo conto tra il 1506 e il 1507 va in missione diplomatica a Londra, presso la corte di Enrico VII, dal quale è accolto con affetto e deferenza. Alla morte di Guidubaldo, Castiglione rimane a Urbino presso il suo successore, il figlio adottivo Francesco Maria Della Rovere, con il quale, tuttavia, il legame progressivamente si allenta, a causa del temperamento violento e instabile del duca.
Spodestato Francesco Maria Della Rovere, per effetto di un colpo di mano ordito da Leone X, e morto Francesco Gonzaga, maturano le condizioni che consentono a Castiglione di rientrare al servizio della corte di Mantova, come ambasciatore del nuovo marchese, Federico Gonzaga, per conto del quale ottiene alcuni dei suoi maggiori successi diplomatici. Dopo la morte della moglie, Baldassarre prende gli ordini ecclesiastici e acquista una posizione di crescente spicco in seno alla curia romana, se pure con altalenanti fortune, durante i pontificati di Leone X, Adriano VI e Clemente VII. Nel 1524, con il titolo di nunzio pontificio, viene inviato a Madrid, presso la corte imperiale di Carlo V, con cui, a dispetto della drammatica contingenza, matura una relazione di reciproca stima e intimità. Le fonti riportano che, alla sua morte, Carlo V abbia riferito al nipote del defunto, Ludovico Strozzi, queste parole: “Yo vos digo che es muerto uno de los mejores caballeros del mundo” (V. Cian, Un illustre nunzio pontificio del Rinascimento. Baldassar Castiglione, Città del Vaticano 1951, 124-125).

